Amati e odiati, a seconda del loro colore, della dimensione o della posizione in cui si trovano nel corpo, i nei non sono altro che pigmenti della pelle dalla forma tondeggiante, che derivano da uno sviluppo anomalo dei melanociti (o cellule neviche).
Molto spesso innocui non sono rari i casi in cui però un neo riveli una natura maligna, per la quale è necessario intervenire con una certa tempestività, prima che la situazione possa peggiorare.
E se questo dovesse accadere? Come si fa la diagnosi di un melanoma metastatico?
Le diverse tipologie di melanoma
Tra i tumori che possono colpire la pelle, il melanoma è senza dubbio uno dei più temibili, che può crescere molto velocemente ed intaccare i tessuti circostanti.
Distinguiamo quattro differenti tipologie di melanoma:
- Melanoma a diffusione superficiale: la forma più comune di melanoma, che si sviluppa a partire da un neo già esistente, si presenta generalmente come una lesione piatta sulle gambe, nelle donne, o sul tronco negli uomini;
- Melanoma nodulare: tra tutte, la forma più aggressiva di melanoma che si sviluppa principalmente su testa, collo e tronco e si presenta come un nodulo a forma di cupola;
- Melanoma lentigginoso acrale: melanoma che si sviluppa sui palmi delle mani, sotto le unghie o piante dei piedi, questo tumore si presenta come una ferita o un livido ed è l’unico a non essere correlato con l’esposizione al sole;
- Lentigo maligna: tipico della terza età, questo melanoma si sviluppa principalmente sul viso, le orecchie e le braccia e si presenta come una lesione piatta ed estesa.
Melanoma metastatico
La diagnosi di un melanoma metastatico permette sia di avere certezza o meno della presenza di cellule tumorali “migrate” dal tumore originario, sia di scoprire dove queste si siano posizionate esattamente.
Gli strumenti per eseguire una simile indagine sono diversi:
Ecografia
Serve a fare una prima valutazione più specifica e permette di valutare le stazioni linfonodali superficiali.
Tac e Risonanza magnetica
Vengono utilizzate rispettivamente per analizzare torace, addome e bacino (la prima) o per valutare la presenza di metastasi al cervello (la seconda).
Pet
Solitamente si ricorre alla Pet (Tomografia a emissione di positroni) per integrare le informazioni della risonanza e della Tac.
Analisi del sangue
Permettono di conoscere le caratteristiche genetiche del tumore e di cercare i marcatori che indicano l’eventuale avanzamento della malattia.
Ma prima di ricorrere a questi esami specifici, è necessario effettuare una visita presso uno specialista!
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