La telemedicina è diventata un’opzione sempre più popolare durante la pandemia COVID-19 viste le difficoltà che molte persone hanno avuto nel raggiungere i loro medici di persona a causa delle restrizioni di distanziamento sociale e della paura di contrarre il virus. Questo nuovo sistema volto al fornire servizi medici a distanza ha consentito ai pazienti di ricevere cure mediche senza dover uscire di casa, riducendo il rischio di esposizione al virus. I medici hanno utilizzato la telemedicina per fornire servizi come visite mediche, prescrizioni di farmaci, consulenze psicologiche e terapie fisiche.
Tuttavia, ci sono stati anche alcuni svantaggi nell’utilizzo della telemedicina durante la pandemia. Ad esempio, molte persone anziane o in difficoltà tecnologica potrebbero non essere in grado di accedere a tali servizi. Inoltre, alcune visite mediche richiedono un esame fisico che non può essere effettuato tramite telemedicina.
Il PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è un piano di investimenti a lungo termine che mira a rilanciare l’economia italiana e a renderla più resiliente, sostenibile e innovativa. La telemedicina è una delle aree di investimento chiave del PNRR e il suo obiettivo principale è quello di migliorarne l’accessibilità e l’efficenza, in particolare nelle zone rurali e in generale in quelle più svantaggiate, consentendo ai pazienti, anche quelli meno competenti, di accedere ai servizi sanitari senza dover viaggiare a lunghe distanze. Ciò migliorerebbe anche la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, come dimostrato dall’esperienza durante la pandemia COVID-19.
Qui vengono presentati dati più specifici riguardanti l’implementazione della telemedicina in Italia durante la pandemia COVID-19:
- Secondo una ricerca dell’Associazione Italiana di Telemedicina e Sanità Digitale (AITA) pubblicata a settembre 2021, il numero di consultazioni in telemedicina in Italia è aumentato del 3.177% nel 2020 rispetto all’anno precedente.
- Lo stesso studio dell’AITA ha rilevato che la maggior parte delle consultazioni in telemedicina in Italia (circa il 90%) sono state effettuate attraverso la videochiamata.
- Un sondaggio condotto dal Politecnico di Milano ha rilevato che il 54% dei pazienti italiani che hanno utilizzato la telemedicina durante la pandemia COVID-19 ha valutato positivamente l’esperienza.
- Secondo i dati dell’osservatorio eHealth dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, il numero di medici italiani che utilizzano la telemedicina è passato dal 18% del totale nel 2019 al 47% nel 2020.
- Secondo uno studio pubblicato sulla rivista PLOS One, l’implementazione della telemedicina in Italia ha contribuito a ridurre i costi sanitari, poiché ha ridotto i ricoveri ospedalieri e i costi associati. Lo studio ha anche rilevato che la telemedicina può essere particolarmente efficace nell’ambito della gestione di pazienti con patologie croniche.
- Un’analisi di McKinsey & Company ha stimato che l’implementazione della telemedicina in Italia potrebbe generare un risparmio di circa 1,7 miliardi di euro all’anno, a causa della riduzione dei costi sanitari e del miglioramento dell’efficienza dei servizi sanitari.
- Inoltre, l’implementazione della telemedicina in Italia potrebbe avere un impatto positivo sull’economia del paese, poiché potrebbe migliorare l’accesso ai servizi sanitari nelle aree più remote e svantaggiate, favorendo lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro nel settore della sanità digitale.